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Top 15. Fumetti per un anno

la top 15 dei fumetti del 2016, redatta a quattro mani con Andrea Voglino, è uscita su Alias de il manifesto sabato 24 dicembre 2016

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Gipi

La terra dei figli

Coconino, cartonato, 288 pagine

€ 19,50

 

Il dopobomba secondo Gian Alfonso Pacinotti in arte Gipi: niente zombie mostri giganti o iperboli visive à la Mad Max, ma solo un eterno presente fatto di fame, insetti, acqua avvelenata e brutta gente. E sarà pur vero che un certo modo di intendere il fumetto Ha rotto il cazzo, per citare l’autore. Ma ancor più che in passato, seguendo i suoi ragazzini a metà fra Il signore delle Mosche, Waterworld e Gomorra, Gipi cammina spedito sul sottile crinale fra scrittura terapeutica e avventura picaresca che trovava i suoi migliori interpreti in tanti protagonisti della scena Anni Settanta. Ne esce un racconto tanto essenziale nella scrittura e nel disegno da risultare ipnotico, e tanto centrato da destare il sospetto che in fatto di nona arte sia difficile fare meglio di così.Soprattutto ispirandosi ai video fine di mondo firmati da Gianroberto Casaleggio.

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Enrique Sánchez Abulí, Jordi Bernet, Alex Toth

Torpedo 1936 – L’integrale

Panini 9L, cartonato, 720 pagine

€ 60

Li chiamano Omnibus, e sono una fra le formule editoriali più apprezzate dai collezionisti. Il motivo è semplice: raccolgono il meglio di un personaggio in un unico, corposo volume. E se il prezzo da pagare è un po’ più alto del normale, passi: applicare ai fumetti lo stesso principio della Bibliothèque de la Pléiade o de I Meridiani Mondadori costa. Torpedo 1936 raccoglie tutte le avventure dell’omonimo gangster Anni Trenta creato nel 1981 dallo sceneggiatore spagnolo Abulí insieme con il leggendario artista statunitense Alex Toth e successivamente disegnato da Jordi Bernet. Atmosfere fumose, gessati, tommy gun, donne fatali, sparatorie e jazz, tutto sotto il segno dell’ironia e in un bianco e nero di rara efficacia: quando si parla di terza via fra fumetto popolare e fumetto d’autore, è di questo che si parla.

 

Vanna Vinci

Frida Kahlo – Operetta morale a fumetti

24 Ore Cultura, cartonato, 154 pagine a colori

€ 20

 

Krazy Kahlo

Marco Corona

001 Edizioni,cartonato,127 pag.

€17,90

 

Le due Frida. A fumetti. Quella di Vanna Vinci non è certo la prima. Ma Vinci, fra le autrici italiane più lucide e ispirate, è perfetta per calarsi nei panni dell’icona del secolo breve amata da Rivera, osannata da André Breton e protagonista di una pittura intessuta di folclore, sentimento ed esistenzialismo. Il romanzo grafico traduce i fatti salienti della vicenda umana di Frida in un vero e proprio flusso di coscienza scanditodasplash page ricche, meticolose e perfettamente equilibrate, frutto evidente di una ricerca stilistica profondamente radicata nel vissuto della pittrice di Coyoacanma anche nei suoi presupposti estetici, politici e letterari. Il risultato è un ritratto appassionato e appassionante, gratificante da leggere e da sfogliare: la continuazione con altri mezzi degli splendidi lavori dedicati a Kahlo dai vari Weston, Modotti, Herrera eccetera.Di tutt’altro stampo è la Frida di Corona:Krazy Kahlo è una storia d’amore, riconoscimento e riconoscenza a più puntate iniziata nel volume targato Black Velvet del 2006 e ampliata nel bel cartonato uscito a novembre, impreziosito da una quarantina di tavole del graffiante e urgente preambolo dove Corona ritrae l’artista alle prese con quel dolore fisico ed esistenziale che non l’ha mai abbandonata.

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Philippe Druillet

Lone Sloane – L’integrale

Magic Press, brossurato, 320 pagine a colori

€ 30

 

È già sugli scaffali da qualche mese l’opera omnia di Druillet dedicata all’avventuriero intergalattico Lone Sloane. Un personaggio poco noto, ma seminale, modello dichiarato di George Lucas per tante invenzioni di Star Wars. In effetti, rileggendo le migliori storie di Druillet a quasi mezzo secolo di distanza dall’uscita è impossibile sorvolare sulle analogie fra la space opera realizzata fra Anni Sessanta e Novanta dall’Umanoide francese e il brand ora della Disney. Ma estetica a parte, Lone Sloane è un’opera cerebrale, visionaria, complessa, che porta molto lontano dalle derive commerciali del cinema di genere. Una sfida alle leggi dell’editoria, della narrativa pop e della logica che sprigiona ancora tutto il caos, il calore e la bellezza di una supernova. Su un volume a parte, sempre da Druillet, Salambò, ciclo di Sloane ispirato a Flaubert.

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Chuck Palahniuk, Cameron Stewart

Fight Club 2

BAO Publishing, cartonato, 280 pagine a colori

 

Sembra ieri, e invece sono già passati vent’anni dall’uscita del romanzo più celebre e deliziosamente cinico di Chuck Palahniuk. Un cult che oggi trova il suo seguito ufficiale nella miniserie pubblicata di recente dalla Dark Horse Comics, ora raccolta in volume. Miracolosamente illeso dallo sfacelo del prototipo, il narratore del primo Fight Club ha messo su famiglia con l’ineffabile Marla Singer. Ma nonostante i tranquillanti, il suo doppio nichilista Tyler Durden è ancora pronto a far danno… datoil budget no limitsdel medium fumetto, in fatto di distruzione totale non si bada a spese. E a suon di pillole, molari in frantumi, sghignazzi e picconate alla American Way of Life, la storia procede balzellon balzelloni verso un sorprendente show-down conclusivo. Un finale apertissimo, che prelude a ulteriori avventure, già vagheggiate dall’autore.

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AA.VV.

Viva Valentina!

Edizioni BD, cartonato, 128 pagine

€ 20

Se nel 2015 la palma di revival dell’anno era toccata aCorto Maltese, quest’anno spetta di diritto a Valentina. L’icona creata nel 1965 da Guido Crepax è al centro di Viva Valentina!, intrigante esperimento che accosta contributi firmati da intellettuali e artisti sul personaggio, schizzi inediti, disegni e altre rarità dall’Archivio Crepax più cinque storie inedite realizzate da Micol Beltramini, anche curatrice del volume, insieme con Maurizio Rosenzweig, Corrado Roi, Adriano De Vincentiis, Lola Airaghi e un insospettabile Tuono Pettinato. Mandata bonariamente “al diavolo” dal suo pigmalione nel 1996, con questo curioso cahiér a metà fra portfolio, fumetto e saggio Valentina si riprende la scena alla grande. La copertina speciale dell’edizione Feltrinelli è di Corrado Roi, autentica colonna del bonelliano Dylan Dog.

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Akira Toriyama

Io sono Dragon Ball

Star Comics/Mondadori, cartonato, 352 pagine

€ 20

Ci sono i fumetti e poi ci sono i manga, termine spesso usato a capocchia sia per le strip che per i cartoni giapponesi. Il bello è che ne esistono centinaia di titoli, ognuno spalmato su migliaia di pagine. Il brutto è che in Italia sono molto maltrattati, con tirature misere che evaporano subito dopo l’uscita solo per ricomparire sui siti di collezionismo a prezzi folli. Fra le tante testate, Dragon Ball è una delle più ambite: merito di un catalogo che supera i 40 volumetti, ma anche del successo della serie Tv ispirata al fumetto. Ottima, dunque, l’idea di ristampare la saga liberamente ispirata al classico della letteratura cinese Il viaggio in occidente (1590) in una serie di cartonati di grande formato. Si comincia con quello che contiene le prime imprese del piccolo energumeno Goku e il suo viaggio alla ricerca delle Sfere del drago. Per ragazzi, ma non solo.

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Ariel Vittori

Little Waiting

Slow Comics, brossurato, 96 pagine a colori

€ 10

Aki e Talitha sono una coppia. Aki e Talitha sono amanti. Aki e Talitha fanno l’amore e Little Waiting ne racconta i momenti più intimi in dettaglio, senza volgarità ma anche senza alcuna reticenza. A distinguere la maliziosa e toccante opera di esordio come autrice completa di Ariel Vittori è il fulcro di questo gioco a due: la protagonista femminile del fumetto, infatti, è transessuale, con tutto quel che ne consegue. Chi immagina sordide derive bizarre è fuori strada: il volumetto che raccoglie in versione riveduta e corretta i racconti brevi realizzati da Vittori per il sito di letteratura erotica al femminile Filthy Figments salta a piè pari ogni tentazione di “diversità” puntando l’obiettivo sull’attrazione, sul sentimento, sulla quotidianità del rapporto. Un fumetto raro, realmente eccitante, perfetto ibrido fra divertissement e atto politico.

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Shaun Tan

L’approdo

Tunuè, cartonato, 128 pagine

€ 24,90

Apri L’approdo, e pensi: ma quanto ci avrà impiegato l’autore ad arrivare all’ultima tavola? Almeno quanto il personaggio al centro della narrazione, un migrante che abbandona moglie e figlia per andare a cercar fortuna in un Paese straniero. Shaun Tan traduce questa classicissima storia di incontro-scontro fra diversi in un film muto degno del suo cartoon premio Oscar The Lost Thing, però rinunciando all’appeal pupazzoso del 3D digitale per condurre il racconto nella dimensione più meditata e affascinante del disegno a matita. Un po’ film espressionista con echi di Murnau, un po’ “ritratto di paesaggio” à la Pericoli, un po’ allegoria grafica in stile Topor, L’approdo tocca il cuore con la sua disarmante essenzialità e il suo sense of wonder. Due qualità che ne fanno una lettura ideale a ogni età.

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Sebastiano Vilella

L’armadio di Satie

Coconino, brossurato, 138 pagine in bicromia

€ 18

Sono romanzi noir quelli scritti e disegnati da Sebastiano Vilella. Romanzi noir, ma solo nella forma: perché nella maggior parte dei casi le sue fiabe dark hanno come protagonisti personaggi molto sui generis. Dopo Interno metafisico con biscotti, suo inedito datato 2009 e incentrato su Giorgio De Chirico, ora Vilella ci riprova con Erik Satie, l’eccentrico compositore francese delle Gymnopediés. L’armadio del titolo è il piccolo appartamento del musicista in cui Vilella costringe a nascondersi il bandito anarchico Pierre Lacombe, scampato a uno scontro a fuoco con la polizia e scambiato da Satie per lo chansonnier Leo Ferrè… un esercizio stilistico elegantissimo nella forma e nel contenuto, perfetto contraltare narrativo della “musica da arredamento” idealizzata dal pianista all’amico Fernand Legér: la libreria di casa non può che apprezzare.

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Marco Cazzato

Album

GRRRZ Comic Art Books

Cartonato, 80 pagine in b/n

€25

La casa genovese pubblica con il consueto dominio delle tecniche di stampa e impaginazione un elegante rivisitazione di un album di famiglia ad opera dell’illustratore torinese Marco Cazzato. Tra i soggetti ordinari- coppie di sposi, bambini, donne ritratte a figura intera, gruppi di amiche sedute su un prato- spuntano dall’oscurità del fondo nero- il nostro tetro e misterioso inconscio?- dettagli surreali e inquietanti, che popolano queste istantanee in apparenza innocue trasformandole in un intimo viaggio perturbante; da sfogliare con un occhio attento alla memoria, alla luce che la attraversa, e l’altro chiuso in un sogno o in un incubo comune, dove la più quieta e rassicurante familiarità è sempre minacciata dall’inspiegabile caso.

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Brandoli/Queirolo

Corti e Crudi

Comicout

Brossurato, 64 pag a colori

€14,90

La storica coppia del fumetto italiano, attiva negli anni’80 e genitrice di Rebecca (su Linus e poi su Orient Express e Comic Art fino al 1987), ne annuncia il prossimo ritorno e vola in libreria con una raccolta di racconti brevi pubblicati nei (38) anni di collaborazione sulle maggiori testate specializzate e recentemente su L’internazionale. Il filo rosso è la Storia, non intesa come ricostruzione, ma come bacino di suggestioni e atmosfere che Anna Brandoli indaga usando con la stessa maestria china, matite e acquarelli e offrendo risultati stilistici sempre diversi. Le sceneggiature e i testi di Renato Queirolo, noto per la sua schiettezza narrativa fatta di frasi asciutte e pochi fronzoli, rendono queste storie piccoli viaggi immediati verso altre epoche: un libro da godersi seduti su un’altalena sospesi in un eterno presente tra storia e avventura.

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Federico Manzone

L’ultimo paese

Canicola

Brossurato, 17×24, 130 pagine in b/n

€16

Romanzo d’esordio di Manzone, piemontese, classe 1988, che si era già distinto in lavori di giornalismo grafico e che firma una storia dal sapore ancestrale, interamente realizzata a matita. In un paese del sud Italia-o nell’ultimo, secondo il titolo- il piccolo Mimino sopravvive a una valanga. La sua famiglia grida al miracolo e commissiona un ex voto al pittore monco, Vittorio, anche lui miracolato e custode di un segreto che non basteranno le minacce e le botte a sciogliere.Perché si sa, la verità spesso è data solo al cospetto delle forze della natura… Abile nel disporre le belle inquadrature al servizio della narrazione, Manzone stupisce per la sua maturità, per la grazia testuale e per le gloriose immagini della collettività agricola.

 

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La repubblica del catch

Nicolas de Crécy

Eris edizioni

Brossurato, 17×23, 220 pagine in b/n

€17

A New York sur Loire Mario vende pianoforti aiutato dal suo assistente pinguino. È un ometto minuto, innamorato di Berénice, una stella del ring che non potrà mai avere. Il guaio più grosso è però che il capostipite della sua famiglia, Enzo, boss del clan che governa la città, ha scelto proprio lui per regolare un antico conto in sospeso. Con l’aiuto di spiritelli in stile nipponico (il libro è stato originariamente pubblicato a puntate sulla rivista giapponese Ultra Jump), di una collettività urbana sommersa, e soprattutto dell’amata musica, Mario si scoprirà un avversario non così facile da debellare. Un’avventura strabiliante in un universo grafico e immaginifico senza pari.

 

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In silenzio

Audrey Spiry

Diabolo edizioni

Brossurato con alette, 17×24, 168 pagine a colori

€17

 

Juliette e Luis partono per un’escursione con un gruppo organizzato e, accompagnati da una guida praticheranno torrentismo per un giorno, immersi nella natura. Per Juliette la gita diventa un viaggio alla scoperta della propria personalità e dei propri sogni: il confronto con gli altri e le difficoltà del percorso la avvicineranno improvvisamente a una verità che non sospettava. Questo è il primo romanzo grafico tradotto in italiano della poliedrica autrice francese Audrey Spiry (che si occupa anche di animazione e ha un passato da pittrice), ma l’uso esplosivo del colore (il libro è interamente realizzato in digitale e senza matite), l’espressività nella luce e nei giochi cromatici, faranno parlare a lungo di lei. Un libro che si da guardare come un quadro impressionista e da leggere come un romanzo di formazione.

 

 

 

Tutte le ossessioni, le trasgressioni e le paure di Victor

 

 

questo articolo è apparso su ALIAS, il manifesto, del 1.05.2015

Che succede quando a firmare un romanzo illustrato sono da un lato un prolifico e pluripremiato scrittore di racconti infantili, Davide Calì, e dall’altro, un illustratore famoso della scena underground italiana, quale Squaz? Quasi sicuramente, trattandosi di autori esperti di infanzia e trasgressione, il libro si centrerà su quel momento speciale, quella terra di confine che si calpesta quando si è sospesi tra la fanciullezza e l’età adulta: anni di confusione e delizia, di grandi dubbi, ma anche di profonda disobbedienza e turbamento. “Tutte le ossessioni di Victor” (Diábolo Edizioni, 2015), uscito a marzo nelle librerie italiane, spagnole e francesi (il marchio editoriale è italo-spagnolo) è la storia di un uomo ormai adulto che, dopo l’ultima storia d’amore naufragata, imprende un cammino di autoanalisi, affrontando la materia sentimentale in un excursus cronologico di cottarelle, fidanzatine e amori più o meno giovanili. Soggiogato dalle sue fobie, che sembrano affliggere in parte anche il resto della sua esistenza, Victor si apre al lettore, cercando il bandolo della sua patologica inettitudine.

Così, con un discorso accurato e meticoloso, che tradisce gran parte dell’ossessività di Victor, Davide Calì traccia un personaggio schietto ma complesso, alle prese con una miriade di oggetti feticcio e di ricordi sgradevoli, messi al servizio adesso dell’autoterapia. Non manca di certo una buona dose di ironia, sempre però asciutta e mai auto compiaciuta: Victor non si lamenta né dispera; si limita a narrare con ritmo ed efficacia le sue disavventure. Il resto dell’immaginario, in un’ambientazione che ricorda l’Italia di provincia degli anni ’80, lo costruisce la versatile mano dell’illustratore tarantino: una cornice narrativa disegnata a china con la tecnica del tratteggio, in bicromia, che da al discorso di Victor un tono meditativo, a mo’ di introduzione e di bilancio finale. Nel corpo centrale del racconto troviamo i veri e propri episodi, organizzati in ossessioni- criceti, peli, racchette da tennis, ma anche crêpes e pizza- affrontati sulla pagina con disegni dai colori pieni e vivaci. Squaz fa sfoggio di una totale libertà nell’organizzazione del testo, abolendo griglie o strutture troppo rigide a favore della spalsh page , ma incorniciando importanti dettagli dentro a piccole vignette: una flessibilità che si estende anche ai baloon, che quando non vengono direttamente eliminati, hanno forme diverse e irregolari. Il risultato è una grande varietà testuale: nelle inquadrature, per esempio, la narrazione passa con disinvoltura dai primi piani alla figura intera, si sofferma su dettagli (come mani e piedi) anche completamente slegati dalla figura, senza però mai venire meno all’espressività del protagonista, che sa strapparci un sorriso tanto sono assurde, ma in fondo comuni, le sue idiosincrasie.

Così interpreta Squaz il personaggio nato dalla fantasia di Davide Calì, che è un bambino desideroso di scoprire i segreti della sessualità e di rapportarsi al mondo femminile, e che, senza mai capirlo fino in fondo, colleziona una lunga serie di infatuazioni ognuna legata a un preciso ricordo (più o meno) traumatico; un giovane che al tempo stesso non nega la sua parte responsabilità nel fallimento dei propri ideali e che progressivamente diviene più audace e più risoluto nelle sue decisioni. Verso la fine del romanzo, dopo aver affrontato l’esame di maturità, perseguitato dalla diceria che circolino in giro miracolose pillole per la memoria e scosso dal loro effetto, il protagonista sembra trovare la sua strada nella nona arte. Qui, come spesso accade con le storie in prima persona che affondano, purché con leggerezza, nella psicologia di un personaggio, fa capolino il materiale autobiografico: dalla fascinazione per il fumetto collezionato dal padre, all’emozione per il primo colloquio con l’editore al quale si arriva sempre con un’idea precisa e se ne esce con tutt’altra. Episodi che non mancano nella carriera di un buon fumettista e che gli autori sanno rendere perfettamente sulla pagina. I numerosi personaggi che accompagnano Victor in questo viaggio a ritroso nella formazione della sua personalità gli brindano l’opportunità di farsi conoscere dal lettore: vediamo Victor in relazione con le ragazzine e poi con le donne, sì, ma anche con i propri genitori, perlopiù ignari dei tumulti che scuotono il cuore e il corpo del figlio, e con amici e parenti. Non possiamo fare a meno di affezionarci al giovincello spavaldo e imbranato: ne abbiamo conosciuti molti come lui, o forse noi stessi siamo ancora un po’ così, inclini a continui ed estenuanti percorsi di autoanalisi, ma ossessionati da certi ricordi che non possiamo fare a meno di collegare ad attuali sconfitte. Un libro che, senza la pretesa di dare risposte alle crisi esistenziali, né di fornire spiegazioni, sorprenderà e divertirà quella parte di noi che si è rifiutata di crescere.

Punto di Fuga. Lo spazio fisico di una decisione

questo articolo è apparso su lospaziobianco.it, il 21.10.2014

Si dice spesso che tra i nuovi linguaggi, quello del romanzo illustrato sia tra i più adeguati per raccontare storie “scomode”. Lo dimostrano i bei libri di cronaca usciti negli ultimi anni, così come le biografie di personaggi che la storia ha preferito dimenticare.
Ma il caso di Punto di fuga, secondo graphic novel di Lucia Biagi, pubblicato questo mese da Diábolo Edizioni, è diverso. La storia verte infatti su una questione molto privata che coinvolge la sfera più intima della femminilità. Sabrina, la protagonista, si trova di fronte a una scelta che molte donne affrontano, alcune in modo determinato, le più tra mille incertezze, e comunque con sofferenza.

Sabrina ha 25 anni, un ragazzo attento e gentile, Stefano, e scopre di essere incinta. D’accordo sull’interrompere la gravidanza, della decisione non discutono molto, tanto che partono lo stesso per Barcellona, dove hanno previsto di passare le vacanze natalizie. Ma mentre il tempo scorre inesorabile, la quotidianità copre e accantona un pensiero costante, una verità che Sabrina scopre essere prima di tutto fisica.
Così il mondo di Sabrina inizia a cigolare; è distratta e al lavoro non le rinnovano il contratto, è scontrosa in famiglia, ingrassa, non si piace. Anche con Stefano sembra avere problemi, risponde scorbutica alle sue attenzioni. Il suo stato, interessante e indesiderato, altera le reazioni e compromette la sua vita relazionale.

"Punto di fuga": lo spazio fisico di una decisione - image1-e1413840740617

Lucia Biagi racconta con grazia e profondità l’attenzione morbosa, l’ascolto e il rifiuto che la protagonista, solo in apparenza cinica e sprezzante, rivolge al suo corpo in cambiamento e lo fa rendendo la sua anatomia oggetto di una delle più belle tavole del libro, "Punto di fuga": lo spazio fisico di una decisione - puntodi-fuga86-e1413839978539trattandolo come la caffettiera, le sorprese giocattolo e i meccanismi antifurto smontati con passione un po’ infantile e un po’ da maschiaccio da Sabrina e sapientemente smembrati in macrodettagli sulle pagine di raccordo.

Il tratto e la tavolozza della Biagi, così come la tecnica di colorazione e la varietà maniacale di pattern, confermano la sua inconfondibile vena pop, che avvicinerà anche lettori più giovani a questo bel libro, importante per tutti: è un romanzo in cui si dimostra bene come una decisione, per quanto ferma e determinata, possa essere altrettanto difficile.
Nella storia lo sono le conseguenze. Sabrina si allontana da Stefano, apparentemente senza motivo, se non quello condivisibile di aver bisogno di tempo.
Il punto di fuga del titolo appare superato, la bomba a orologeria disinnescata, ma la protagonista, come ogni donna, ha bisogno del tempo necessario per far tornare tutti i pezzi, quelli anatomici e quelli forse più complicati della psiche, al loro posto.

Tutto questo palpita nel romanzo di Lucia Biagi, profonda e delicata narrazione di un evento piuttosto comune, che spesso le donne tentano di gettarsi alle spalle o di tacere, per emotiva comodità, ma che generalmente, una volta affrontato, non si dimentica più.